Corea del Sud e eSport: scopriamo per quali motivi è il Paese di provenienza dei migliori videogiocatori pro
Se chiedete a dei videogiocatori professionisti qual è il Paese più forte quanto si parla di eSport, quasi tutti risponderanno allo stesso modo: Corea del Sud. Questo paese si è imposto come quello che sforna i migliori giocatori e le migliori squadre di videogiochi competitivi. Ad esempio, è dal 2013 che il campionato di League of Legends viene vinto da squadre formate interamente da giocatori coreani. Anche la recente Overwatch World Cup 2017 è stata vinta dalla Corea del Sud. Perché sono i coreani vengono considerati così forti? Il motivo del successo coreano nel campo degli esports, risiede nel fatto che questi vengono trattati come un vero e proprio sport, cosa che non avviene in Occidente. I videogiochi sono considerati uno sport che contribuisce ad allenare il cervello. Lì i videogiocatori si allenano anche fino a quindici ore al giorno per poter diventare i migliori. I videogiochi e i tornei esport in Corea del Sud vengono considerati il passatempo nazionale, un po’ come avviene per il calcio qui in Italia.
I coreani prestano molta più attenzione al lato professionistico dei videogiochi di noi occidentali, dandogli anche copertura mediatica. Non è tutto rosa e fiori però perché passare così tante ora seduti davanti al computer o alla console non è salutare, soprattutto per i più giovani, che rischiano di “drogarsi” di videogiochi: proprio per questo nel 2011 il governo Coreano ha introdotto la “Cinderella Law“. Cosa prevede questa legge di Cenerentola? Questa legge proibisce ai ragazzi di età inferiore ai 16 anni di giocare ai videogiochi da mezzanotte alle 6 del mattino. Gli eSport in Corea del Sud hanno anche un posto in televisione: almeno 10 milioni di persone si sintonizzano per guardare gli eventi in diretta. Se in Occidente il “pro-gaming” da alcuni viene considerato come una perdita di tempo, in Corea del Sud i videogiocatori professionisti vengono considerati al pari di celebrità della musica e del grande schermo. Parlando di numeri, non è raro sentire di videgiocatori pro che guadagnano cifre a 6 zeri: secondo e-Sports Earnings, Lee “Faker” Sang Hyeok, il più famoso giocatore del Paese, ha guadagnato ben 1,160,286.36 dollari partecipando a 38 tornei. Insomma, per molti bambini coreani fare il videogiocatore professionista è un sogno che può diventare realtà.